Gli ANGELI caduti

ANGELI CADUTI

In molte tradizioni religiose, mitologiche e artistiche, si narra della caduta di alcuni esseri angelici, precipitati dalle altezze celesti verso le vicinanze della Terra, non più degni di partecipare ai reami dell’Assoluto. Questa narrazione, frammentata ma ricorrente, si articola in tre movimenti archetipici: primo, gli angeli combattono contro altri angeli, in una guerra cosmica che riecheggia l’antico conflitto tra luce e ombra; secondo, i vinti vengono scagliati verso il basso, verso le regioni inferiori e dense; terzo, essi non possono più ascendere, esclusi dai portali del divino.

Quando vengono rappresentati, questi esseri decaduti sono spesso avvolti dalle fiamme, simbolo del fuoco terrestre, elemento del primo chakra, associato alla sopravvivenza, alla materia, alla fame energetica al sangue. Il fuoco, qui, non è solo distruzione ma anche prigione vibratoria: essi si trasformano in demoni, non per scelta, ma per necessità energetica. Separati dalla Fonte, devono nutrirsi di frequenze basse, generando e stimolando emozioni dense negli esseri incarnati: paura, rabbia, desiderio, competizione.

Questa dinamica si intreccia con la figura dei Daimon, intermediari tra umano e divino, e con gli angeli dalle ali nere, simboli di potere occulto e conoscenza proibita. Alcuni testi antichi parlano di esseri splendenti, dalla bellezza inquietante, che seducono con forme armoniche ma trasmettono vibrazioni dissonanti. Altri, invece, appaiono deformi, ma custodiscono verità profonde, celate sotto il velo dell’orrore.

L’inferno, dunque, non è solo luogo di punizione, ma stato energetico, dimensione vibratoria dove il fuoco è il sigillo che trattiene, trasforma e consuma. E ricordate: non sempre ciò che appare brutto è malvagio, né ciò che è bello è benigno. Nell’esoterismo, la forma è solo il primo velo. Dietro ogni demone si cela un frammento del divino, distorto, ma non annientato.

E in questi inferi dove noi viviamo, nel senso piani inferiori ,quelli della materia, di demoni ve ne sono parecchi essendo qui anche casa loro.

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